LICCIANA NARDI

Licciana Nardi


Il comune di Licciana Nardi è percorso in tutta la sua estensione dal torrente Taverone, che dalle pendici appenniniche scende verso fondovalle per gettarsi nei pressi di Terrarossa nelle acque del fiume Magra. L’ambiente è vario e comprende zone pianeggianti, pendici collinari e rilievi montuosi. Dal 1933 prende il nome attuale aggiungendo il cognome dei patrioti rinascimentali Anacarsi e Biagio, nativi della frazione di Apella.
Risalente in modo probabile al XIII secolo, il borgo di Licciana si sviluppò nel fondovalle con funzioni militari, religiose e commerciali, a protezione e sviluppo della Via di Linari o "Strata Lizane" che portava verso l'abbazia omonima, i passi del Lagastrello e dell'Ospedalaccio e della Via del Volto Santo, che a mezzacosta proveniva da Pontremoli, Bagnone, Panicale e proseguiva verso Bastia, Fivizzano, Casola, Offiano e la Lucchesia. Feudo indipendente dal 1535 con Giacomo I Malaspina, dobbiamo fare un piccolo sforzo di fantasia per immaginarci la Licciana medievale, aiutati dai resti di fortificazioni tuttora esistenti, inglobati nelle case che circondano il paese. I Malaspina cinsero il borgo di un ampio quadrilatero di mura bastionate e turrite, in parte ancora visibili lungo la strada provinciale che lambisce Licciana, insieme alle due porte d'ingresso al borgo. Nella piazza del Municipio, dove si trova il monumento ossario di Anacarsi Nardi, si erge il castello, oggi palazzo residenziale, ingentilito nelle forme nel XVII secolo da Opizzo II, in residenza signorile di foggia cinquecentesca e collegato a inizio XVIII secolo da Giacomo III Malaspina alla adiacente chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo da un passaggio sopraeelevato. Di incerta origine, forse ubicata in un altro luogo, nei pressi dell'attuale cimitero, tra il 1698 e il 1705 venne ricostruita interamente, come testimonia il pregevole cartiglio collocato sopra il portale d'ingresso.
Il sistema di difesa comprendeva anche una fortezza sulla sponda opposta del Taverone, il Castel del Piano, che proteggeva da possibili incursioni provenienti dal lato scoperto del torrente. Ridotto a rudere fino a pochi anni fa, è stato restaurato sapientemente nei primi anni 2000.
Visto dall'alto, si apprezza facilmente la struttura difensiva del borgo, con un'unica strada, Via Montebello, che l'attraversa lungo palazzi in pietra arenaria, ornati da bei portali e le botteghe che riportano ai traffici medievali che permisero la nascita di Licciana.
Il resto del territorio comunale è caratterizzato dalla stessa importanza storica dovuta alle vie di comunicazione della valle. Numerosi i castelli che dominano dall'alto delle loro torri: il castello di Bastia, il castello di Monti, con la vicina pieve di Venelia, insieme a fortezze di fondovalle come il castello di Terrarossa e il castello di Pontebosio.
Nella parte più elevata del comune, troviamo l'Apella con la casa dei Nardi, il borgo di Tavernelle con le sue antiche botteghe di mercanti e il borgo di Taponecco, suggestivo borgo in galleria.
Tipica festa del paese è la Castagna Racconta, nel periodo autunnale.
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