I BORGHI DI SERAVEZZA

Basati
Basati


Le frazioni di Seravezza si dividono nel territorio tra la zona montagnosa, il fondovalle e la parte pianeggiante e conservano un interessanti e patrimonio religioso.

Nella parte motagnosa di Seravezza si trovano le frazioni di Azzano, Basati, Cerreta Sant’Antonio, Cerreta San Nicola e Valventosa. Ad Azzano si trova l’antichissima chiesa di San Martino, ad una navata, con due cappelle laterali decorate con le raffigurazoni di Maria Vergine e dell’Arcangelo Michele. Basati conerva la chiesa di Sant’Ansano del XVI secolo, elevata a parrocchia nel XVIII secolo, con un altare proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Porta al Salto della Cervia. Il monumento principale di Cerreta Sant’Antonio è invece la chiesa di Sant’Antonio Abate, degli inizi del XVII secolo, restaurata e ampliata nell’Ottocento, con all’interneo un altare maggiore in brecce colorate del XVI secolo, una tela della Madonna con Bambino e Santi e una della Madonna de’ Pazzi sopra l’altare nella cappella omonima. Cerreta San Nicola invece caratterizzato dalla chiesa di San Nicola di Tolentino del XIV secolo, restaurata nel 1949 e negli anni Ottanta del Novecento, di cui si segnalano parti del tabernacolo e il trigramma con il nome di Gesù . Infine Valventosa, fortemente danneggiata nel 1996 dall’alluvione dell’Alpe di Cardoso, con i resti a cielo aperto dell’oratorio di San Jacopo del XVII secolo.

Tra i boghi di fondovalle di Seravezza, i più importanti sono Riomagno e Corvaia. A Riomagno sorge l’oratorio di San Giovanni Battista del 1608, ingrandito nei secoli con la sacrestia e la canonica, nel 1823 con il campanile quadrangolare en el XIX secolo con una cappella absidata. Corvaia invece conserva la chiesa di Santa Maria Addolorata, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale e i ruderi medioevali della rocca di Corvaia sopra il paese.

Due sono le frazioni principali della pianura di Seravezza. Ripa, con la chiesa di Sant’Antonio Abate, citata nel XIII secolo, ma ricostruita ex novo dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale e Querceta, con la chiesa di Santa Maria Lauretana, in origine del 1644, ma anch’essa ricostruita dopo il secondo conflitto bellico.