L’ABBAZIA DI SAN BARTOLOMEO DI LINARI

L’abbazia di Linari Abbazia di Linari ricoperta dalla neve


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Indice delle informazioni sull'abbazia di Linari:

- Descrizione
- Come arrivare
- Fotografie
- Video
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LA CHIESA
I pochi ruderi dell'abbazia di Linari, sebbene suggestivi, non indicano in assoluto la grandissima importanza che il cenobio arrivò ad acquisire tra l'XI e l'inizio del XV secolo, tanto essere il centro di una delle arterie secondarie della Via Francigena lungo il valico del Passo del Lagastrello, l'antico Malus Passus, il Malpasso. La Via di Linari fu per tutto il Medioevo un'importante via per mercanti e pellegrini, descritta a partire dal XIII secolo negli Statuti della città di Parma, come una delle vie di approvvigionamento del sale. L'antica "strata de Ulmazolis et de Linari" partiva appunto dalla città ducale verso la via Emilia, entrando nell'odierno comune di Langhirano in prossimità del Pilastro, dove sorgeva l’Ospedale degli Olmazzoli, toccando Torrechiara, l'abbazia di San Basilide (Badia Cavana) e imboccando quindi la Val Parmossa, verso Costa, Tizzano e la Valle dell’Enza, con la cappella di Moragnano e le rovine della cappella di Roncarola. Salendo verso le Valli dei Cavalieri e le pendici del Monte Faggeto arrivava a Rigoso, nell'attuale comune di Monchio delle Corti, ormai al Passo del Lagastrello. Da qui l'abbazia di Linari veniva raggiunta in breve, per proseguire poi verso lungo la valle del Taverone fino ad Aulla, da dove passava la Via Francigena o verso Fivizzano, lungo la Via del Volto Santo.

Ricordata per la prima volta in un documento del 1045, l’abbazia di Linari ricopriva quindi la funzione di accoglienza per viandanti e pellegrini. Nell’ XI secolo è citata tra i beni confermati dal re Enrico IV a Ugo e Folco d'Este, figli del marchese Azzo. Quindi ancora nelle decime bonificiane del 1296-1297, 1298-1299 e negli estimi del 1470-1471, come dipendente dalla diocesi di Luni, ma già nel 1466 si trovava in stato di abbandono e veniva descritta come albergo per animali selvaggi. Nel 1583 giungeva la soppressione a mano di Papa Gregorio XIII, affidandone i beni al convento di San Giovanni Battista di Fivizzano. Nel momento di massimo splendore, le proprietà dell'abbazia andavano dalla Lunigiana orientale all'alta Val d'Enza, Lesignano de' Bagni, Traversetolo, Roccabianca...

L’abbazia era inizialmente dedicata a San Salvatore e solo nel XIII secolo a San Bartolomeo. Forse si trattava di una doppia dedicazione poi perduta, oppure con l'aumentare dei pellegrini, la dedicazione a San Bartolomeo sostituì l’originale.

Come arrivare all'abbazia di Linari



Le fotografie dell'abbazia di Linari