PONTREMOLI
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Indice delle informazioni su Pontremoli:
- Introduzione
- Storia
- Cosa vedere
- Cosa mangiare e ristoranti
- Feste ed eventi
- Dove dormire
- Natura: cascate e torrenti
- Come arrivare
PONTREMOLI
Il comune di Pontremoli si estende nella parte più settentrionale della Toscana, al confine con l'Emilia Romagna, posto alla confluenza tra il fiume Magra e il torrente Verde. Diversi sono i valichi che uniscono le due regioni, importanti nei secoli per lo sviluppo di commerci e attraversati da via storiche come la Via Francigena e la Via del Sale: il Passo del Brattello, il passo della Cisa, il passo del Borgallo ed il Passo del Cirone. Circondato da una natura rigogliosa, l’ambiente è particolarmente favorevole per i numerosi corsi d'acqua che percorrono le sue valli: valle del Verde, valle del Gordana, Valdantena, valle del Magriola.
STORIA
Probabilmente Pontremoli deve il suo nome a un "Pons tremulus", un antico ponte traballante sul fiume, oppure al fatto che fosse costruito con legno di pioppo, "Populus tremula". Una terza ipotesi rimanda al dialetto locale e alla parola "vergêma", per indicare la valle del Verde. Con la crescita dell'abitato, alcune pozze d'acqua lungo il torrente, dette i "funtanin", vennero chiuse, ma la zona rimanne conosciuta come "funtanin d'vergêma", che per traslitterazione divenne "Funt'ergêma", quindi "Funtre-gê-ma", "Funtrêma-l" e infine il dialettale "Puntremal".
Secondo la tradizione corrispondente alla leggendaria Apua, capitale dei Liguri Apuani, Pontremoli già nel VI secolo fu dominio longobardo, annesso al feudo dell'abbazia di San Colombano di Bobbio. Durante il Medio Evo crebbe in importanza, grazie al passaggio della Via Francigena, fu comune indipendente tra il XII ed il XIII secolo, considerato "clavis et ianua", chiave a e porta per entrare in Toscana. Il periodo di indipendenza durò poco e il borgo venne sottomesso da diverse signorie come i Malaspina, Castruccio Castracani Antelminelli, i Visconti, i Fieschi, gli Sforza. Nel 1495 fu saccheggiata da Carlo VIII di Francia, fu territorio francese, poi spagnolo con Carlo V e i suoi discendenti, fino a passare a metà del XVII secolo ai Medici di Firenze. Nel 1847 Pontremoli passò al ducato di Parma fino all'Unità d'Italia.
COSA VEDERE
Passeggiare per Pontremoli oggi è come tornare indietro nel tempo, in un passato medievale ben conservato, dove le divisioni tra Guelfi e Ghibellini che separarono la città in due sono ancora evidenti.
Il centro storico è chiamato Sommoborgo nella sua parte superiore e Imoborgo in quella inferiore. Non è casuale che ci siano due piazze, piazza Duomo in alto e piazza della Repubblica in basso, solo unite da una stretto passaggio nei pressi del Campanone, uno dei simboli della città. Qui si alzava la cortina muraria eretta da Castruccio Castracani per dividere le due fazioni pontremolesi. Sulla mura si addossarono via via abitazioni private nei secoli, mentre delle tre torri sono rimaste appunto il Campanone e il campanile del Duomo verso il Magra, mentre quella verso il Verde venne demolita.
Entrando a Pontremoli da porta San Francesco, alla fine del caratteristico Ponte della Cresa, si cammina lungo i "surcheti", i caratteristici stretti vicoli, che portano alla piazza del seicentesco Duomo di Santa Maria, l’edificio religioso più importante, riccamente decorato in stile barocco con numerose tele, affreschi di Francesco Natali, stucchi e altari. Davanti alla chiesa si trova il palazzo vescovile, sede della Diocesi di Pontremoli fino al 1988, quando venne accorpata con Massa Carrara e oggi del Museo Diocesano; accanto il Campanone, la torre centrale della cortina di Cacciaguerra, trasformata in campanile nel 1578.
Salendo ora verso il borgo del Piagnaro, subito sulla destra si trova la chiesa di San Geminiano, cara ai pontremolesi e rivale della parrocchia della vicina chiesa di San Niccolò nella disfida dei falò , che ogni 17 e 31 gennaio ardono sulle sponde dei due corsi d’acqua. Continuando a salire, si incontrano case in pietra arenaria unite da archi, fino ad arrivare al castello, oggi sede del Museo delle Statue Stele, le misteriose statue antropomorfe che caratterizzano tutta la Lunigiana. Scendendo dal castello e proseguendo verso Porta Parma, l'ingresso più settentrionale, porta monumentale risalente nelle sue forme attuali al XVIII secolo, quando venne modificata da Filippo III, si trovano numerosi palazzi di antiche famiglie pontremolesi arricchitesi nel XVI secolo, nel mezzo di quella che era l’antica Via Francigena.
L'Imoborgo si allunga invece da Piazza della Repubblica verso sud. Di forma rettangolare, è coronata da numerosi palazzi signorili, tra cui il Palazzo Comunale. Prima di addentrarci nel cuore dell’Imoborgo, possiamo girare a destra lungo il ponte sul Verde per visitare la vicina chiesa di San Francesco con il convento sede del Seminario Vescovile. Il bellissimo edificio è ornato dal pronao del Natali e dal campanile trecentesco. Si tratta della chiesa delle famiglie più importanti di Pontremoli, che qui venivano sepolte.
Tornando sui nostri passi e godendo di una bella vista del borgo allungato lungo il fiume, eccoci nell’Imoborgo in Via Cavour, stretta via lastricata che porta fino alla suggestiva torre dei Seratti o del Casotto, che insieme al vicino ponte di San Francesco di Sotto appaiono nello stemma della città. Appena prima si trova il ponte Cesare Battisti che immette nella parte più meridionale del centro storico attraverso l’imponente torre di Castelnuovo. Accanto si trova una delle più belle chiese pontremolesi, il settecentesco oratorio di Nostra Donna, progettato da Giovan Battista Natali, trionfo del Barocco pontremolese per le quadrature, gli affreschi e gli altari.
Qua vicino si trova anche il Teatro dell’accademia della Rosa, costruito nel XVIII secolo, il più antico della provincia. Proseguendo, troviamo quasi seminascoste tra le case la chiesa di Santa Cristina, la chiesa di San Giacomo del Campo, numerosi palazzi nobiliari, la chiesa di San Giacomo d’Altopascio e infine la chiesa di San Pietro dove si trovava Porta Fiorentina. La chiesa venne ricostruita ex novo dopo i bombardamenti del 1944 e conserva una lastra in arenaria rappresentante il labirinto e due cavalieri, simbolo testimonianza del passaggio dei pellegrini.
COSA MANGIARE
La visita a Pontremoli non deve escludere la sua estesa tradizione culinaria: testaroli, un particolare tipo di pasta con forma di quadrato, conditi con pesto o olio e parmigiano; la torta d'erbi, tipica torta salata della zona con erbe selvatiche; la spongata, dolce tradizionale con cioccolato, miele e nocciole, uva passa e cannella; gli amor pontremolesi, deliziosi dolci ripieni di crema tra due wafer.
DOVE MANGIARE
Letteralmente c'è solo l'imbarazzo della scelta per i numerosi locali e ristoranti che costellano Pontremoli, la stragrande maggioranza offre cucina locale. Ecco una lista dei ristoranti di Pontremoli e delle sue numerose frazioni.
EVENTI E MANIFESTAZIONI
Numerose sono le manifestazioni che animano il centro storico, soprattutto d'estate. A ricordo dei librai che da qui partivano con le loro gerle verso il nord Italia, nel 1953 venne istituito il Premio Bancarella, premio dei librai al miglior libro dell'anno. Ad agosto Pontremoli torna nel Medioevo con Medievalis, rievocazione storica della visita di Federico II nel 1226. Nel mese di gennaio invece, è la volta della tradizionale sfida dei falò tra le parrocchie di San Nicolò, il 17 gennaio e quella di San Geminiano, patrono del comune, il 31 gennaio.
DOVE DORMIRE
Anche qui c'è solo l'imbarazzo della scelta, Pontremoli dispone di hotel, b&b, agriturismi... La lista completa delle strutture turistiche di Pontremoli e ddei dintorni. La scelta è vasta, tra chi preferisce stare nel centro storico (per chi arriva in treno magari), oppure in uno dei numerosi agriturismi che punteggiano le colline circostanti. Natura e relax garantito.
LEGGENDE E TRADIZIONI
Oltre alla già citata sfida dei falò e le misteriose statue stele, girare di notti a Pontremoli a volte può essere pericoloso per la presenza di un lupo mannaro nel Piagnaro...
NATURA
Per chi vuole visitare i dintorni, le diverse valli del pontremolese garantiscono pace e tranquillità immersi nella natura, tra borghi storici e torrenti dove rinfrescarsi nel periodo estivo. Luoghi incantanti come gli stretti di Giaredo lungo il torrente Gordana, canyon con pareti alte oltre 50 metri; la cascata del piscio di Pracchiola nei pressi dell'omonimo borgo o la cascata di Farfarà, poco sopra il lago Verde.
Per i più curiosi, ecco i suggerimenti per gli visitare i dintorni di Pontremoli
COME ARRIVARE
In macchina, prendere l'autostrada A15, la Parma-La Spezia, l'autocamionale della Cisa. All'uscita del casello, girare a destra, scendete fino a superare il piccolo ponte sul fiume Magra e girate a sinistra lungo la SS62 della Cisa verso il centro. Pontremoli è a tre km circa dal casello. È possibile parcheggiare gratuitamente nei pressi della stazione dei treni, oppure nel parcheggio di Via Chiosi, accanto al Ponte della Cresa, a ridosso del centro storico
In treno, la stazione di Pontremoli si trova lungo la tratta Parma-La Spezia. La stazione è posta a circa 800 metri da piazza del Duomo.
Leggi bene qui su come arrivare a Pontremoli (in macchina, in treno, parcheggio, autovelox, orari dei treni, distanze).