STORIA DI MULAZZO
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Il toponimo Mulazzo deriverebbe da Mulatius, antico possidente romano, inviato dal Senato a controllare gli Apuani durante l’ultimo periodo dell’età repubblicana.
Fu uno dei feudi più importanti della Lunigiana, che rimase indipendente fino all'abolizione feudale napoleonica del 1796 con Azzo Giacinto III, e continuando in linea diretta fino al 1810 quando si estinse con il celebre navigatore Alessandro Malaspina, circumnavigatore per il re di Spagna Carlo III.
Fu centro dei Malaspina dello Spino Secco dal 1221, signori dei territori a destra del fiume Magra e Villafranca, con il capostipite Corrado, ricordato da Dante come l'Antico nella Divina Commedia.
Corrado ebbe sette figli e dopo la sua morte nel 1254, il feudo venne governato per alcuni anni tra Franceschino, il primogenito, morto nel 1258, Moroello, Federico e Manfredi. Nel 1266 però i fratelli si spartirono il feudo, creando quattro nuovi marchesati: Mulazzo con Moroello, Manfredi con Giovagallo, Federico con Villafranca, Alberto, con parte di Villafranca e Mulazzo.
Primo marchese fu quindi Moroello, a cui seguì il figlio Franceschino. Molto probabilmente sotto il suo marchesato, nel 1306, Dante Alighieri passò un lungo periodo a Mulazzo, diviso tra la stesura della Divina Commedia e la ricerca della pace tra i Malaspina e i vescovi di Luni. Secondo la tradizione, Dante qui avrebbe posto mano alla continuazione del poema iniziando con la stesura dell’VIII canto dell’Inferno. La gratitudine nei confronti dei Malaspina venne espressa nell’VIII canto del Purgatorio.
Dalla seconda metà del XVI secolo due furono i rami marchionali, governando il feudo ad anni alterni fino al 1796.
Le due linee presero il nome di Signori del Castello e Signori del Palazzo.
I marchesi di Mulazzo furono:
In seguito i territori passarono sotto l’influenza dei Francesi, che portarono un periodo di stabilità ma non di grande sviluppo. Dopo il congresso di Vienna la situazione diventò più incerta e i diversi centri della zona si schierarono con le potenze locali ma, pochi decenni più tardi, il regno sabaudo ebbe il sopravvento come in tutto il resto d’Italia.