DANTE ALIGHIERI E LA LUNIGIANA

Statua di Dante a Mulazzo Statua di Dante a Mulazzo


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Indice delle informazioni su Dante in Lunigiana:

- 1. Arrivo di Dante
- 2. Fonti su Dante in Lunigiana
- 3. Altre citazioni nella Divina Commedia
- 4. Itinerario dantesco

1. ARRIVO DI DANTE IN LUNIGIANA
Dante Alighieri arrivò probabilmente in Lunigiana nell'aprile 1306, invitato come procuratore da Franceschino Malaspina, marchese di Mulazzo, in nome suo e dei nipoti Moroello di Giovagallo e Corrado di Villafranca, per mettere fine ai contrasti secolari tra i Malaspina ed i vescovi di Luni.
Nel suo lungo peregrinare dal 1302 fino alla morte avvenuta a Ravenna nel 1321, la Lunigiana rappresentò un periodo breve ma molto intenso. Dante negoziò come procuratore la pace di Castelnuovo del 6 ottobre del 1306 tra i Malaspina ed il vescovo di Luni Antonio Nuvolone da Camilla.
Non è sicuro ma probabilmente Moroello conobbe Dante tramite l'amico Cino da Pistoia, poeta e giurista, di parte guelfa nera (come Moroello). Marito di Alagia Fieschi, fu uomo d'armi in numerosi scontri con i Ghibellini, come nel 1301 a Campo Piceno, a capo dei Neri, quando sconfisse i Fiorentini di parte Bianca o quando riconquistò Pistoia nel 1306.
È proprio nell'aprile del 1306, secondo gli studiosi, che Dante arrivò in Lunigiana. Il riferimento è all'VIII canto del Purgatorio, dove Corrado Malaspina di Villafranca dice:

“il sol non si ricorca
sette volte nel letto che il montone
con tutti e quattro i piè cuopre ed inforca.”


Probabile il riferimento al segno zodiacale dell’Ariete e quindi al mese di aprile.

2. FONTI SU DANTE IN LUNIGIANA
In ogni caso, la certezza della presenza di Dante in Lunigiana è documentata da vari elementi:

- Gli atti della Pace di Castelnuovo, ritrovati nel castello di Terrarossa a metà Settecento dal marchese Manfredi Malaspina. Si tratta di due atti notarili con la procura di Franceschino Malaspina di Mulazzo a Sarzana, nell’antica piazza della Calcandola e l'atto finale della pace.

- Il Canto VIII del Purgatorio. Il canto lunigianese per eccellenza, dove Corrado Malaspina, figlio di Federico I Malaspina marchese di Villafranca e nipote di Corrado Malaspina il Vecchio, si trova nell’antipurgatorio per espiare la colpa di avere amato troppo la sua famiglia.

"Se novella vera
di Val di Magra o di parte vicina
sai, dillo a me, che già grande là era.
Fui chiamato Currado Malaspina;
non son l’antico, ma da lui discesi;
a’ miei portai l’amor che qui raffina."

"…Oh!…., per li vostri paesi
già mai non fui; ma, dove si dimora
per tutta Europa ch’ei non sian palesi?
La fama che la vostra casa onora,
grida i segnori e grida la contrada,
sì che ne sa chi non vi fu ancora;
e io vi giuro, s’io di sopra vada,
che vostra gente onrata non si sfregia
del pregio de la borsa e de la spada.
Uso e natura sì la privilegia,
che, perché il capo reo il mondo torca,
sola va dritta e‘l mal cammin dispregia."


- La contraversa epistola di Frate Ilaro a Uguccione della Faggiuola. Si crede che Dante salisse al monastero del Corvo di Bocca di Magra nell'autunno del 1308 e consegnasse al priore, frate Ilaro, il manoscritto del suo poema. Il frate lo affermò in sua lettera del 1315 ad Uguccione della Faggiuola e Boccaccio ne trasmise il testo.
Sui dubbi sull'autenticità dell'epistola: Enciclopedia Dantesca Treccani

- L'epistola IV "Ne lateant dominum" dal Casentino a Moroello Malaspina del nel 1307, o primi mesi del 1308, contenente la rima "Amor, da che convien pur ch’io mi doglia".

- La leggenda dei primi sette canti dell’Inferno. Secondo Boccaccio, Moroello Malaspina avrebbe sollecitato Dante a riprendere la scrittura della Commedia. Vuole la tradizione che Cino da Pistoia, tramite Dino de' Frescobaldi avrebbe consegnato a Moroello i primi sette canti a Dante, scampati miracolosamente nella sua fuga a Verona.

- Le numerose citazioni della Lunigiana storica presenti in tutta l'opera dantesca.

3. ALTRE CITAZIONI NELLA DIVINA COMMEDIA
Inoltre, nel XX canto dell’Inferno, Dante menziona l'aruspice etrusco Aronte sulle Apuane:

"Aronta è quel ch’al ventre li s’otterga,
che né monti di Luni, dove ronca
la Carrarese che di sotto alberga,
ebbe tra’ bianchi marmi la spelonca
per sua dimora; onde a guardar la stelle
e’l mare non li era la vedute tronca”


Nel XXIV canto dell’Inferno Dante cita invece il suo ospite Moroello Malaspina, per bocca di Vanni Fucci di Pistoia:

“Tragge Marte Vapor di Val di Magra
ch’è di torbidi nuvoli involuto;
e con tempesta impetüosa e agra
Sovra Campo Piceno fia combattuto;
ond’ei repente spezzerà la nebbia,
sì ch’ogne Bianco ne sarà ferito.
E detto l’ho perché doler ti debbia.


Nel XIX canto del Purgatorio Dante ricorda invece la moglie di Moroello, Alagia Fieschi, per bocca di Papa Adriano V Fieschi:

“Nepote ho io di là c’ha nome Alagia,
buona da sé, pur che nostra casa
non faccia lei per essempro malvagia;
e questa sola di là m’è rimasta.”


4. LUOGHI DANTESCHI IN LUNIGIANA
I luoghi danteschi in Lunigiana sono quindi numerosi, anche se non sempre sono stati ritrovati documenti che certificassero la presenza in modo totalmente sicuro:

Mulazzo
Centro dei Malaspina dello Spino Secco, sede dal 2006 del Centro Lunigianese di Studi Danteschi. Quasi certamente Dante soggiornò in parte a Mulazzo, ospite di Franceschino Malaspina. Dell'antico castello rimane oggi la cosiddetta torre di Dante e una statua del poeta appena sotto.
A Mulazzo si trova il Museo Dantesco, ospitato nella casa di Dante in Lunigiana. Dedicato al dantista mulazzese Livio Galanti, comprende la biblioteca dantesca lunigianese, la Galleria artistica "Romano Galanti" e il percorso didattico Paride Chistoni, dantista pontremolese.

Castello di Giovagallo
Ridotto a rudere, Dante fu ospite nel castello di Giovagallo da Moroello Malaspina e Alagia Fieschi.

Villafranca
Anche in questo caso non abbiamo documenti che ne provino la presenza, ma è fortemente probabile visti i legami con Corrado di Villafranca e il ricordo nella Commedia. Una statua di Dante si trova sotto i ruderi del castello di Malnido.

Fosdinovo
Non esiste la sicurezza che Dante abbia soggiornato a Fosdinovo, nonostante la presenza di una stanza di Dante e di un affresco del poeta nel castello. Esiste la probabilità, seppur fievole, che sia passato da qui, andando verso Castelnuovo Magra. Nel 1306 i Malaspina non erano i signori del posto, ma alcune famiglie nobili locali. Secondo D’Annunzio, Dante dormì qui però...

Castelnuovo Magra
Sede della pace del 1306, dove tuttora svetta la torre del castello di Castelnuovo.

Sarzana
Sicuramente Dante si trovò a Sarzana, nella piazza della Calcandola, oggi piazza Matteotti, centro della città, come procuratore della Pace di Castelnuovo.