La storia della Via Francigena: da Aulla a Sarzana

LA STORIA DELLA VIA FRANCIGENA IN LUNIGIANA DA AULLA A SARZANA

Il borgo di Bibola Il borgo di Bibola


Aulla non si presentava come la vediamo oggi, ma cinta di mura e concentrata attorno all’antichissima abbazia di San Caprasio del IX secolo. Qua il percorso si diramava. L’itinerario principale seguiva l’andamento del fiume Magra a mezzacosta, passando per l’ospedale dell’Arforara, la Bettola di Caprigliola e il borgo di Santo Stefano Magra, famoso già all’epoca per la sua importanza mercantile, dove confluiva anche la via per Santiago de Compostela.

Questo tracciato era infatti utilizzato prevalentemente dai mercanti, che dovevano vendere le loro merci ed erano obbligati a seguire il percorso meno sicuro, a causa delle incursioni dei briganti di Stadano e Burcione. Nell’odierna località di Ponzano Madonetta, vicino a Santo Stefano, si trovava l’ospedale di Scognavarano, dove si guadava il fiume grazie alla "scapha", una specie di traghetto che si spostava tra le due sponde con una corda, superando il Magra alla confluenza del Vara a Ceparana, dove la strada per il genovesato e Santiago portava verso Montedivalli, Madrignano e il passo del Bracco.

La variante della Via Francigena invece ritenuta più sicura, soprattutto nella cattiva stagione, lontano dalla rive scoscese del fiume Magra e dalle sue possibili piene, venne battuta anche dal re di Francia Filippo al ritorno dalla terza crociata nel 1191. Saliva sul crinale del monte Grosso passando da Bibola e Vecchietto e giungeva alle Quattro Strade, per poi ridiscendere verso il mare. Da Ponzano Superiore il tracciato arrivava al castello della Brina, sede di riscossione di pedaggio e per questo conteso dai Vescovi di Luni e i Malaspina.

Lungo il torrente Amola, il percorso secondario si ricongiungeva con quello principale poco a nord di Sarzana, difesa dall’imponente fortezza del Sarzanello. Una variante montana, da Bibola e le Quattro Strade proseguiva per Ponzanello, Fosdinovo, Carrara e l’Avenza. Dallo stesso Fosdinovo era possibile scendere direttamente verso Sarzana, Luni e porto san Maurizio passando per Castelnuovo Magra e l’ospedale di San Lazzaro di Servarecia, oppure procedere per Viano e collegarsi a Codiponte alla Via del Volto del Santo.

La Via Francigena continuava quindi in Toscana, verso l’Avenza, nei pressi di Carrara, Massa, dove si trovava l’importante ospedale di San Leonardo al Frigido e Montignoso.

La storia della Via Francigena: dal Passo della Cisa ad Aulla