IL CASTELLO DI MALNIDO


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Indice delle informazioni sul castello di Malnido:
- Descrizione
- Come arrivare
- Fotografie
- Video
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Aggiornamento visite 2024 al castello di Malnido
Il castello di Malnido è a rudere, con possibilità di crolli, non è visitabile.
IL CASTELLO DI MALNIDO
I ruderi del castello di Malnido si trovano nel borgo vecchio di Villafranca, nei pressi del campanile della chiesa di San Nicolò, danneggiati nel tempo dalla costruzione della ferrovia Pontremolese, dal terremoto del 1920 e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il castello nacque come presidio di fondovalle su un rilievo roccioso in prossimità del fiume Magra, alla confluenza con il torrente Bagnone. Il maniero controllava il percorso principale lungo la Via Francigena e le strade secondarie che scendevano dal bagnonese e dal mulazzese. Riscuoteva pedaggi e proteggeva il borgo sottostante, unico possedimento dei Malaspina dello Spino Secco lungo la parte sinistra del fiume Magra.
Il toponimo Malnido, probabilmente dovuto alla sua funzione di riscossione, è ricordato per la prima volta nel 1202. Dopo la divisione tra Spino Secco e Spino Fiorito del 1221, un’ulteriore ripartizione nel 1355 portò alla nascita del feudo indipendente di Villafranca, che nei secoli successivi acquisì sempre più importanza con l’affermarsi della via di fondovalle sulle altre, tra cui quella di Santa Maria di Groppofosco.
Dante Alighieri menziona nella Divina Commedia, nel canto VIII del Purgatorio, Corrado l’Antico, elogiando la sua figura. Lo stesso fa Boccaccio in una delle sue novelle. Non è accertato ma è probabile che Dante abbia soggiornato nel castello di Malnido.
Il XV secolo vide il castello al centro di numerosi interessi strategici e passare sotto il dominio della famiglia genovese dei Campofregoso, poi tornato ai Malaspina di Villafranca che si allearono con il Ducato di Milano prima e con il Granducato di Toscana poi. Durante il XVI secolo, il castello raggiunse il massimo splendore, con importanti lavori nel borgo e nella costruzione, ormai dimora residenziale. Verso il torrente Bagnone fu aggiunta una parte dedicata a magazzini e depositi nella parte inferiore e sale di rappresentanza in quella superiore. Verso la piazza di San Nicolò, furono costruite grandi volte, terrazze e una scalinata che conduceva ai piani alti del castello. Verso sud infine, furono costruiti barbacani di rinforzo e muri di sostegno.
Il declino avvenne dal secolo dopo, a causa del venir meno delle entrate feudali. Nel 1797, con l’abolizione dei feudi, il castello non venne però abbandonato dai Malaspina, ancora legittimi proprietari con l’ultimo feudatario Tommaso III, che però vendette parti del castello a famiglie del luogo, diventando poi anche sede di uffici comunali.
Alla fine del XIX secolo la costruzione della linea ferroviaria e nel 1920 il terremoto assestarono gravi colpi al castello. Nonostante lavori di ristrutturazione, la lenta agonia si prolungò fino alla seconda guerra mondiale, quando nell’estate del 1944 venne bombardato e distrutto.
Suddiviso tra numerosi proprietari, il castello rimase in rovina, peggiorando anzi la situazione, con numerose suppellitili trafugate: portali, stipiti, camini, bozze di arenaria, telai in pietra di porte e finistre...
Oggi i ruderi del castello, quasi interamente nascosti da una fitta vegetazione, non rendono giustizia all’importanza storica.
Come arrivare al castello di Malnido
Le fotografie del castello di Malnido
I video del castello di Malnido
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