LA LAPIDE DI LEODGAR
Semisconosciuta ai più, vero e proprio tesoro nascosto della Lunigiana, la lapide di Leodgar è posta nella piccola chiesa di San Giorgio a Filattiera.
Murata nella parte sinistra della chiesa, la lapide risale al 752 ed è composta da quattordici esametri ritmici latini di carattere sepolcrale, dedicati a Leodgar. Molto poco si sa su questo personaggio, indicato dal Mazzini come il vescovo di Luni Leodegario, ritiratosi a Filattiera in fuga dai saraceni, e dal Formentini come gastaldo longobardo.
Secondo l’epigrafe, Leodgar aveva distrutto gli idoli pagani, le statue stele, e convertito i loro adoratori al Cristianesimo. Aveva inoltre fondato l’ospitale di San Benedetto a Montelungo e una chiesa di San Martino, indicata dagli studiosi come quella di San Lazzaro a Pontremoli, di San Martino in Valdurasca o San Martino di Mulazzo. Era poi morto dopo 84 anni e aveva voluto essere sepolto nello stesso punto dove distrusse gli idoli pagani. Leodgar dovette essere personaggio molto importante e potente, tanto da diffondere il Cristianesimo in tutta la Lunigiana e fondare chiese.
La lapide si presenta consumata dal calpestio dei fedeli quando ricopriva la tomba e spezzata nella parte superiore. I versi iniziali di ogni esametro sono illeggibili e vennero ricostruiti e pubblicati dal Mazzini nel 1919 nel "Giornale Storico della Lunigiana".
Per approfondire:
Storia, tradizioni e leggende di Filattiera