IL PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO EMILIANO
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Indice delle informazioni sul Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano:
- Introduzione
- Flora e fauna
- Luoghi più visitati
- Gastronomia
- Come arrivare e parcheggio
- Fotografie
- Video
INTRODUZIONE
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è l’ultimo parco nazionale italiano in ordine di data, istituito nel 2001. l’area del parco include due regioni, Toscana ed Emilia-Romagna, quattro province, Massa Carrara, Lucca, Parma e Reggio Emilia e 14 comuni: Filattiera, Fivizzano, Comano e Licciana Nardi in Lunigiana; Giuncugnano, San Romano di Garfagnana e Villa Collemandina nella provincia di Lucca; Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Villa Minozzo, Castelnovo de' Monti nella provincia di Reggio e Corniglio nel parmense.
Il territorio del Parco si estende in lunghezza per circa 60 km e copre una superficie di 23.613 ettari, di cui 16.424 in Emilia-Romagna e 7.189 in Toscana. Comprende due parchi regionali emiliani: il Parco Regionale dell’Alta Val Parma e Cedra o Parco dei Cento Laghi ed il Parco Regionale dell’alto Appennino Reggiano o Parco del Gigante. Inoltre sono presenti quattro riserve naturali statali: Pania di Corfino, Guadine Pradaccio, Lamarossa in Emilia e Orecchiella in Toscana.
Geograficamente, comprende le alte valli dei torrenti Parma e Baganza fino al Passo delle Forbici, il gruppo montuoso dell’alpe di Succiso, del Monte Prado, la vetta più alta con i suoi 2054 metri, del Monte Cusna e il rilievo isolato della Pietra di Bismantova, e nel versante toscano, il massiccio calcareo della Pania di Corfino e la media valle del fiume Secchia.
Il Parco vanta una straordinaria ricchezza di ambienti, dai boschi di castagno e quercia, faggio e abete bianco alle praterie, alle brughiere a mirtillo, alle vette più impervie, ai laghi, alle cascate e alle pareti rocciose.
All’interno della sua area sono presenti anche antichi monumenti, a testimonianza dell’importanza di questa zona di passaggio che interessava i passi del Lagastrello, del Cerreto, di Pradarena e delle Radici. In Lunigiana da segnalare i ruderi dell’abbazia di Linari a Comano, quelli di Montecastello a Lusignana di Filattiera e i diversi paesini montani ai piedi dell’appennino.
L’unico abitato dentro i confini del parco è Sassalbo, nell’alta valle del torrente Rosaro, nel comune di Fivizzano.
Flora e fauna
Il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano è molto vario nella sua biodiversità. La foresta circonda il crinale appenninico fino a circa 1.700 metri d’altezza, dove cominciano le brughiere e le praterie. Sotto i 1.000 metri sono frequenti i querceti con cerro e castagneti da frutto, sopra questa quota invece, si trovano il faggio e l’abete bianco.
Le brughiere, poste tra la foresta e le praterie di alta quota, hanno preso il sopravvento con l’abbandono dei campi dedicati alla pastorizia e lo sviluppo del ginepro nano e dei mirtilli. La più diffusa è il vaccinieto, caratterizzato dal mirtillo nero, ma sono preenti anche il rododendreto, con rododendro e mirtillo rosso e la brughiera a empetro e falso mirtillo, nelle zone più fredde.
Per quanto riguarda le praterie, negli ambienti di cresta spazzati dai venti, come il Monte Prado, si sviluppa una prateria tipicamente montana dominata dal giunco delle creste. Le praterie di crinale fioriscono in primavera di anemoni narcissini, aquilegie alpine e genziane.
Tra le numerosissime piante erbacee si segnalano comunque gli anemoni, l’astro alpino, la campanula toscana, il cardo spinoso, il coltellaccio a foglia semplice, il fiordaliso alpino, il garofanino turgoncello, il garofano di bosco, la genziana primaticcia, il giglio martagone, la ginestra comune, il lino celeste, il narciso selvatico, l’orchidea macchiata, l’orchidea maggiore, l’orchidea palmata, la peonia selvatica, la primula appenninica, la primula comune, la sassifraga alpina, la scilla silvestre, il silene del Parnaso, il tricoforo alpino, il trifoglio fibrino, la vedovella delle Apuane, la viola con sperone e la viola del pensiero.
Grazie alla varietà dei suoi ambienti, il Parco dell’appennino Tosco Emiliano è ricco di diverse specie di animali. Nei ruscelli vivono la rana temporaria, la raganella, la rana toro, il rospo comune e il rospo smeraldino ; le foreste di querce e di faggio sono popolate da cinghiali, caprioli e cervi, che nei mesi estivi salgono di quota per cibarsi nelle radure erbose, frequentate in primavera dallo spioncello, l’allodola ed il fanello. Il codirosso spazzacamino e il culbianco preferiscono invece gli affioramenti rocciosi, così come il codirossone. l’aquila reale, il gheppio e la poiana usano le praterie come territori di caccia. Lungo gli ambienti aperti di crinale si trova il lupo, mentre le praterie di alta quota sono favorite dalla marmotta.
Da segnalare poi, tra gli anfibi e i rettili la lucertola campestre, la lucertola muraiola, il ramarro, la salamandra pezzata, la testuggine palustre e il tritone alpestre. Tra i mammiferi, il daino, la donnola, la faina, il ghiro, l’istrice, la lepre, la contra, il lupo, la marmotta, la martota, il muflone, la nutria, il riccio, lo scoiattolo, il tasso, il toporagno e la volpe.
Nei fiumi e nei laghi troviamo l’alborella, la carpa, il luccio, la tinca e la trota fario. Tra gli uccelli, l’allodola, il barbagianni, la beccaccia, il cardellino, la cinciallegra, la civetta, il cormorano, il falco di palude, il falco pellegrino, la folaga, la gallinella d’acqua, la ghiandaia, il gruccione, il gufo reale, il martin pescatore, la nitticora, la pavoncella, la pernice rossa, il picchio rosso maggiore e minore, il picchio verde, il rondone e l’usignolo.
Luoghi più visitati
Il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano è attraversato da numerosi sentieri per il trekking, la mountaing bike o l’equitazione. Nel versante toscano, in Lunigiana, i sentieri del Trekking Lunigiana attraversano i comuni di Filattiera, Licciana Nardi, Comano e Fivizzano.
In macchina o in moto, è possibile visitare le quote più basse del Parco. Un primo percorso comincia a Filattiera, nella parte bassa del paese, dove si trova la millenaria pieve di Sorano. Salendo verso il paese si seguono le indicazioni per Caprio, e quindi per Serravalle, fino ad arrivare ai suggestivi Prati di Logarghena, ampi pascoli incorniciati dalle alte vette dell’appennino, che nel mese di maggio si ricoprono di giunchiglie.
Qui finisce la strada asfaltata e comincia una sterrata ancora percorribile per un tratto con macchina o moto che arriva ad un bivio. Prendendo verso destra si sale al Rifugio Mattei, mentre a sinistra si continua verso il pontremolese per Versola, dove ricomincia la strada asfaltata, Casalina, Groppodalosio e Pracchiola.
Un secondo itinerario comincia a Pontremoli, dirigendosi verso Pracchiola passando da Mignegno, Casalina e Groppodalosio fino al passo del Cirone a 1255 metri. Ormai in Emilia, dentro al Parco dell’appennino, si prosegue verso Lagdei e il Passo del Lagastrello, passando da Rimagna, Bastia e Rigoso. Rientrati in Toscana, si può scendere a Comano o Licciana Nardi, lungo una bellissima strada panoramica.
Gastronomia
Il Parco dell’appennino è naturalmente un ricettacolo di aromi e sapori tradizionali e unici di cui il prodotto più rappresentativo e mondialmente conosciuto è il formaggio Parmigiano-Reggiano.
Non solo funghi e castagne quindi, sovrani del gusto autunnale in entrambi i versanti, ma nel versante lunigianese a cui faremo riferimento, prodotti tipici sempre più richiesti. A partire dalla farina di castagne della Lunigiana, di consistenza molto fine, dalla caciotta della Lunigiana, un formaggio bovino di colore bianco giallastro e profumo intenso, dalla carne di cavallo di Comano, dalla mortadella della Lunigiana, dal miele DOP della Lunigiana e dalla prelibata spalla cotta di Filattiera.
Nel comune di Fivizzano poi, si trova la Via dei Pani, cotti con farina di castagne o con patate, come è il caso dei pani di Pane di Pò, Agnino, Signano e Vinca. Sempre a Fivizzano è possibile degustare l’elixir China Clementi, liquore amaro a base di china ed erbe officinali.
Come arrivare al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano
Le fotografie del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano