IL MEDIOEVO IN LUNIGIANA
Con la sconfitta dei Longobardi ad opera di Carlo Magno, e la conseguente investitura a feudatari degli Obertenghi nell’802, la Lunigiana entrò nel Medioevo. Dall’originaria famiglia degli Obertenghi discesero i Malaspina, i principali feudatari della Lunigiana, che tra alterne vicende rimasero fino alla Rivoluzione francese.
Dopo aver avuto conferma dei propri possessi da Federico Barbarossa, i Malaspina, nel primo decennio del XIII secolo, iniziarono a rivaleggiare con i Vescovi di Luni per il predominio della Lunigiana. Nel 1221 il casato si divise in due rami, tra Obizzino e Corrado Malaspina. Al primo, che adottò lo stemma dello Spino Fiorito, andarono i territori a sinistra del fiume Magra, escluso il feudo di Villafranca; al secondo, che mantenne il tradizionale Spino Secco, quelli a destra compreso Villafranca. Filattiera fu la capitale dei territori dello Spino Fiorito, mentre Mulazzo fu quella dello Spino Secco.
I vescovi di Luni, che con la decadenza dell’antica colonia romana si erano trasferiti da Luni a Sarzana, entrarono in lotta con i Malaspina per il predominio della regione. I Malaspina ne uscirono vincitori e la pace venne sancita nel 1306 a Castelnuovo Magra, con il patrocinio di Dante Alighieri. Il predominio malaspiniano in Lunigiana fu sempre minacciato dalle potenze limitrofe: Firenze, Genova, Lucca e Milano, che periodicamente si insediarono nei diversi feudi, anche per la sottomissione volontaria di molte popolazioni locali, stanche del duro giogo dei Marchesi. La legge dinastica dei Malaspina inoltre, alieni al maggiorasco, non favorì lo sviluppo di una signoria forte. Il territorio veniva suddiviso tra i figli maschi e già nel XVI secolo, la situazione divenne insostenibile. Solo Spinetta Malaspina, signore della Verrucola tentò , senza fortuna, di resistere alle ingerenze esterne, scontrandosi con il lucchese Castruccio di Castracani degli Alteminelli. Lo stesso Castruccio venne chiamato dai pontremolesi, unici a non essere sotto il dominio malaspiniano, per porre fine alle sanguinose lotte delle famiglie locali.
Nel Medioevo inoltre, la Via Francigena e le numerose strade che valicavano l’appennino verso l’emilia o il Genovesato, fece di questa terra l’obbiettivo delle potenze limitrofe. Mentre la bassa valle divenne territorio della Repubblica di Firenze, l’alta Lunigiana fu sottomessa dai visconti di Milano che subentrarono a Castruccio nel controllo di Pontremoli. Nel 1404, le comunità di Albiano, Caprigliola e Stadano si offrirono alla Repubblica Fiorentina e in seguito anche Castiglione del Terziere, Bagnone, Fivizzano e Casola in Lunigiana.
La Lunigiana meridionale e orientale si trovava quindi sotto l’influenza di Firenze, sulla riva destra del Magra e a Filattiera dominavano ancora i Malaspina, mentre a Pontremoli e nei territori circostanti si trovavano gli Sforza.